Domanda:
mi dite il commento di questa poesiaaaa per favoreeeeeeee???????vi prego sn disperata?
elgamalfamily
2007-05-16 12:32:00 UTC
Riviere,
bastano pochi stocchi d'erbaspada
penduli da un ciglione
sul delirio del mare;
o due camelie pallide
nei giardini deserti,
e un eucalipto biondo che si tuffi
tra sfrusci e pazzi voli
nella luce;
ed ecco che in un attimo
invisibili fili a me si asserpano,
farfalla in una ragna
di fremiti d'olivi, di sguardi di girasoli.
dolce cattività, oggi , riviere
di chi s'arrende per poco
come a rivivere un antico giuoco
non mai dimenticato.
rammento l'acreo filtro che porgeste
allo smarrito adolescente,o rive:
nelle chiare matiine si fondevano
dorsi di colli e cielo; sulla rena
dei lidi era risucchio ampio,un eguale
fremer di vite,
una febbre del mondo;ed ogni cosa
in se stessa pareva consumarsi.
Oh allora sballottati
come l'sso di seppia dalle ondate
svanire a poco a poco;
diventare
un albero rugoso od una pietra
levigata dal mare;dai colori fondersi dei tramonti;sparir carne per spicciare sorgente ebbra di sole ,dal sole divorata.
Tre risposte:
2007-05-16 12:52:43 UTC
allora la poesia parla credo dell'adolescenza di un bambino se non dell'autore e descrive i vari passi della sua crescita all'inizio descrive le situazione avverse della sua vita paragonandole al delirio del mare poi comincia a parlare che prima le riviere gli erano amiche e ora invece si arrendono perchè ormai vecchie come lui ormai cresciuto ormai entrambi stanchi di giocare.poi ritorna al pasato parlando anzi dicendo alle riviere di ricordarsi di quando aiutarono l'adolescente nella crescita e lo cnsolarono e gli dettero la giusta via.poi ritorna al presente dicento che ormai la sua vita è sballottolata come le onde sballottolano le ossa di seppie che paino piano svaniscono come la sua adolscienza,poi paragona le riviere cioè le amiche che sono scresciute e invecchiate con lui e alla fine muoiono insieme!!



questa è presa dalla raccolta ossi di seppia!!??
Jones
2007-05-16 12:34:50 UTC
Riviere,

bastano pochi stocchi d'erbaspada

penduli da un ciglione

sul delirio del mare;

o due camelie pallide

nei giardini deserti,

e un eucalipto biondo che si tuffi

tra sfrusci e pazzi voli

nella luce;

ed ecco che in un attimo

invisibili fili a me si asserpano,

farfalla in una ragna

di fremiti d'olivi, di sguardi di girasoli.

dolce cattività, oggi , riviere

di chi s'arrende per poco

come a rivivere un antico giuoco

non mai dimenticato.

rammento l'acreo filtro che porgeste

allo smarrito adolescente,o rive:

nelle chiare matiine si fondevano

dorsi di colli e cielo; sulla rena

dei lidi era risucchio ampio,un eguale

fremer di vite,

una febbre del mondo;ed ogni cosa

in se stessa pareva consumarsi.

Oh allora sballottati

come l'sso di seppia dalle ondate

svanire a poco a poco;

diventare

un albero rugoso od una pietra

levigata dal mare;dai colori fondersi dei tramonti;sparir carne per spicciare sorgente ebbra di sole ,dal sole divorata.
Cuoricina
2007-05-16 12:48:56 UTC
te lo farò volentieri ma mi dv dire l'autore e il titolo della poesia!attendo la tua risp baci


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