Sergio Corazzini nasce a Roma nel 1886, compie gli studi sino al ginnasio, poi li interrompe per le improvvise difficoltà economiche in cui viene a trovarsi la famiglia (prima benestante).
Dolcezze (1904), L'amaro calice (1905), Le aureole (1905), Piccolo libro inutile (1906, can Tarchiani), Elegia (1906), Libro per la sera della domenica (1906).
Nella Desolazione del povero poeta sentimentale emerge il Corazzini più flebile e trasparente.Corazzini parla della propria tristezza, del proprio dolore con linguaggio dimesso, colloquiale, abbastanza trasparente (“piccole cose”). Corazzini nega a più riprese di essere poeta, per affermare in sostanza un nuovo modello di poeta (significativo il titolo dove si legge «poeta sentimentale»).
La morte di Tantalo, pur non abbandonando le tematiche care a Corazzini e la dimensione sentimentale religiosa, adotta un linguaggio simbolico: questa è l’ultima lirica del poeta, una poesia che indica la possibilità di un ulteriore inedito sviluppo per la sua poetica, un’anticipazione di successivi orientamenti della lirica italiana.