...all'inizio Ungaretti era favolevole a questa guerra tant'è che parte come volontario...
...solo che quando si trova al fronte si rende conto che, contariamente a quanto aveva sostenuto prima di partire, la guerra è solo dolore e distruzione...
...durante la guerra, mentre era fronte, Ungaretti scrive le sue poesie, che più che poesie vengono definite "stati d'animo"...
...nelle sue poesie scrive solo cose negative riguardo la guerra...
...in una ("Alla Luna") racconta di aver passato una notte intera in una trincea col cadavere di un suo nemico che aveva ucciso e dice che si sente terribilemente in colpa, soprattutto quando vede che il soldato aveva con se le foto della sua famiglia e si promette che manderà una lettera di scuse ai cari del nemico che aveva ucciso...
...ma mentre guarda quelle foto si rende conto anche che lui è uguale all'uomo che aveva ucciso anche se di due fronti diversi e si rende conto che sono tutti uguali, esattamente come dice nella poesia "Fratelli" dove si rende conto che anche se ci sono soldati di due frontiere diverse hanno le stesse paure, soffrono lo stesso freddo e la stessa fame...
...e si rende conto, appunto, che sono tutti fratelli e succubi solo dei loro capi...perchè chi si odia davvero sono i capi e i soldati sono solo strumenti...
...strumenti fragili, come dice nella poesia "Soldati" dove paragona i soldati alle foglie sugli alberi d'autunno...
...perchè come a quelle foglie basta un colpo di vento per cadere a terra, ai soldati basta una distrazione che in un momento possono essere uccisi...
...nella poesia "San Martino del Carso" Ungaretti fa un paragone: tra quella città ed il suo cuore...
...e dice che entrambi sono stati distrutti (la città dai bombardamenti ed il suo cuore dalla morte dei suo cari)... ma mentre la città si potrà ricostruire, il suo cuore no poichè i suoi cari non torneranno mai in vita.
P.S. missà che il titolo "Alla luna" non è esatto...
...la poesia ed il significato sì, ma il titolo no (non me lo ricordo bene, scusa :) )...